Carl Rogers e l'approccio centrato sulla persona

Carl Rogers è stato definito un "rivoluzionario silenzioso" per l'impatto che ha avuto sulla società attraverso innumerevoli contributi che hanno riguardato la psicoterapia, l'educazione, le relazioni familiari, i conflitti internazionali, la crescita personale, le dinamiche nei contesti organizzativi.

I significativi contributi di Rogers nei diversi campi dell'agire umano sono legati al filo rosso della relazione interpersonale e delle specificità che rendono queste efficaci.

Rogers viene considerato uno dei massimi esponenti della teoria fenomenologica della personalità. Per lui la fenomenologia è intesa come un procedere attraverso l'analisi dell'esperienza immediata e concreta, piuttosto che l'imposizione affrettata di schemi preformati dell'esperienza stessa.

Rogers si colloca, dunque, nella prospettiva della psicologia umanistico-esistenziale, secondo la quale il modo migliore per comprendere un altro essere umano è entrare nel suo schema di riferimento e vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Questa cosiddetta "terza forza" della psicologia, fa riferimento alle teorie filosofiche dell'umanesimo e dell'esistenzialismo che vedono la persona al centro della terapia. Gli autori più significativi, accanto a Rogers, sono Rollo May, Gordon Allport, Herman Feifel, Abraham Maslow, Victor Frankl, Thomas Gordon.

Rogers ha proposto una visione positiva della natura umana, basata sulla fiducia e sul rispetto dell'altro e ha definito efficaci le relazioni basate sul rispetto profondo, sull'assenza di giudizio, sulla comprensione empatica, sul porsi in maniera autentica. Visione questa validata e supportata a livello sperimentale.

Alla base della teoria della personalità di Carl Rogers, vi è l'ipotesi che tutti gli esseri umani hanno una forza direzionale, una tendenza attualizzante (Rogers, 1980) definita come "l'innata tendenza dell'organismo a sviluppare tutte le sue capacità in modalità che servono a far sopravvivere o sviluppare l'organismo stesso".

La tendenza attualizzante è, in termini funzionali, un assioma che si riferisce all'innata predisposizione degli organismi dotati di vita (compresi gli esseri umani) alla crescita, sviluppo, differenziazione, espansione, mantenimento, risanamento e realizzazione della loro natura nel miglior modo possibile in relazione al contesto. La tendenza attualizzante è pertanto una caratteristica di base della vita organica, inclusa la vita umana.

Il terapeuta Centrato sulla Persona, fornisce le condizioni che facilitano e promuovono nell'individuo il funzionamento ottimale delle tendenze innate alla crescita (ossia promuovono empowerment). In altri termini, se si assume che ogni organismo umano ha innate capacità di autoconsapevolezza e autoregolazione, può essere ipotizzato un processo psicoterapeutico che faciliti nel cliente il riappropriarsi delle sue potenzialità quando esse siano ostacolate dalla simbolizzazione distorta o incompleta dell'esperienza.

Il cambiamento terapeutico della personalità trae origine dalla natura stessa della persona e il ruolo del terapeuta consiste nel supportare il cliente nel liberare ed accrescere tale caratteristica naturale. Questo compito è svolto non con l'applicazione di tecniche bensì realizzando determinate condizioni facilitanti che sono contestualizzate nella specifica situazione interpersonale. Tali condizioni implicano che: il cliente deve essere in contatto psicologico con il terapeuta che, in modo congruente, sia in grado di manifestare riconoscimento positivo e incondizionato ed esprimere comprensione empatica nei confronti del cliente.